
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di smart working anche se non a tutti è chiaro di cosa si tratta questo tipo di lavoro e quando esso sia applicabile
Per smart working si intende una modalità di lavoro, solitamente svolta da casa, che permette ai dipendenti aziendali di poter essere operativi in tutto e per tutto senza tuttavia doversi recare in azienda.
Una delle principali caratteristiche dello smart work è che la sua applicazione non viene decisa dalle aziende in maniera autonoma ma seguendo specifiche normative che ne regolano l’applicazione. Lo smart working, infatti, è stato riconosciuto dallo Stato italiano nel 2017 con una legge specifica che ne ha definito le modalità e le possibilità di applicazione. La normativa vigente, inoltre, specifica un aspetto fondamentale dello smart working, ossia le modalità e possibilità di controllo dei lavoratori smart da parte dell’azienda.
Il punto di forza dello smart working è quello di permettere a molti dipendenti di utilizzare il proprio tempo lavorativo in maniera più proficua. Il non dover andare in azienda, per molti significa poter guadagnare tempo da spendere in attività formative o altri progetti. La flessibilità di orario, inoltre, rappresenta un altro importante vantaggio dello smart working, in particolar modo per quanti lavorano su scala internazionale e devono pertanto tenere conto anche del fuso orario e degli orari lavorativi delle aziende in altri stati.
Lo smart work sarà il lavoro del futuro?
Il sempre crescente sviluppo delle tecnologie, la maggiore velocità della rete e la nascita di app che permettono di effettuare operazioni dal proprio smartphone ha sicuramente cambiato il mondo del lavoro. Fino a poco tempo fa, ad esempio, per prenotare una visita presso uno studio era necessario contattare una segreteria ad orari ben definiti.
LEGGI ANCHE
→ Imprenditori digitali: chi sono, cosa fanno
→ Professioni: le 5 più richieste del 2020
→ Le app che ti aiutano ad organizzare il tuo lavoro
